7.Semplicità

Il mondo in cui viviamo è estremamente complesso. I fattori che
generano questa situazione ormai dovrebbero esservi chiari. A questo
punto risulta di particolare interesse ragionare su come affrontare
progettualmente tale complessità. 

In un mondo complesso la semplicità risulta essere una qualità di
grande valore. Le persone oggi vogliono prodotti e servizi che siano
in grado, in maniera reale o quantomeno presunta, di semplificare la
vita  quotidiana.

Prendetevi un paio d’ore e leggetevi “Le leggi della semplicità” di
John Maeda. Dieci regole utili per semplificare vita e progetti. Il
motto del libro  è dato dall’ultima regola: semplicità significa
sottrarre l’ovvio e aggiungere il significativo. 

La semplicità è alla base di numerosi casi. Dal “less is more” di
Mies van der Rohe che con, la Brno Chair ha  influenzato architetti
e designer di tutto il mondo. Poltrona elaborata  per la propria
abitazione a Brünn, da cui prende il nome (ispirata  dalle sedie a
dondolo tipiche della metà del XIX secolo), simbolo di estrema
semplicità e chiarezza compositiva con una struttura tubolare in
acciao e sedile in pelle. Alla filosofia Apple adottata nel 2001
per la realizzazione della prima generazione di iPod. Un solo tasto
circolare con sei funzionalità diverse. Nessun manuale d’uso. Nessuna
funzione di troppo. Semplicimente il più funzionale tra i  lettori
musicali della storia. Sempre da Cupertino arriva il primo  mouse
multi-touch al mondo. Niente più pulsanti, rotelle o altre palline
di scorrimento. il nuovo mouse di Apple è una lezione di design
minimalista, di semplicità d’uso, e di interfaccia ergonomica e
intuitiva. 

 
1929, Brno Chair.                                  2010, Magic Mouse.

Eccoci ai prodotti.
Oltre alla Apple e a Mies segnaliamo due casi di particolare interesse.
Il primo è Muji. I prodotti vengono lanciati all’inizio degli anni ‘80.
La tendenza  giapponese di quel momento storico è un ritorno ad una
vita quotidiana semplice. Oggetti essenziali, progettati per la loro
funzionalità e realizzati con materiali resistenti e di buona qualità.
Talmente semplici da non avere neanche un marchio. Il lettore cd da
parete  di Naoto Fukasawa, la maglietta piegata in un cubo di 5 cm, i
taccuini e le penne low cost, il set per origami, le casse audio in
cartone, le costruzioni in legno delle metropoli mondiali. Gli
oggetti cult sono davvero  molti. Tutti nel segno della semplicità.


2008, Lettore cd da parete.                        2005, Casse in Cartone.        

Il secondo prodotto è la graffetta. Inventata nel 1867 per bloccare
etichette e cartellini all’interno delle fabbriche, sin da subito se
ne comprende il grande potenziale anche nell’uso quotidiano. Una
piccola striscia di metallo piegata in modo da raccogliere fogli di
carta. Un concetto molto semplice, per uno degli oggetti più utilizzati
degli ultimi 150 anni. Il film documentario da vedere è senza dubbio
questo.

1867, graffetta.                     

Servizi.
Un esempio che ben si relaziona al concetto di semplicità è WordPress.
C’era un tempo in cui pubblicare contenuti sul web era privilegio di
programmatori e smanettoni. Oggi grazie a piattaforme blog
personalizzabili qualsiasi utente è in grado di pubblicare facilmente
contenuti, interagire con i lettori, monitorare le diverse attività.
Wordpress è probabilmente il più semplice di tutti.

Il secondo esempio di servizio è quello del museo diffuso. Un museo
basato sull’esperienza diretta, sulla trasmissione delle memorie e
delle esperienze, dei racconti, non necessariamente vincolate in uno
spazio espositivo fisico permanente. Un metodo semplice ed efficace per
raccontare storie, un’idea sostenibile rispetto all’istituzione museale
tradizionale.

  
2003, WordPress.                          2009, Id-Lab, Museo Espresso.

Infine il marketing.
Concentriamoci sul gruppo musicale più influente della storia. I Beatles.
E’ un po’ complicato. I Beatles sono legati al marketing in un milione
di modi. Dall’influenza sul modo di vestire all’afflusso turistico dei
luoghi cari alla band. Se fate un giro a Londra, passate per Abbey Road
e capite subito cosa si intende.
Parlando di semplicità, il White Album realizzato nel 1968 è il disco
in grado di battere ogni record di vendita mai registrata. Siamo
negli anni della psichedelia e loro scelgono una cover completamente
bianca col nome “the Beatles” in piccolo.

Semplicità estrema anche nel loro ultimo concerto. Il 30 gennaio del
1969 salgono sul tetto del loro quartiere generale. E’ mezzogiorno.
Iniziano a suonare. Nessun preavviso, nessuna  comunicazione ai fan.
Salgono sul tetto e suonano. Prima pochi passanti, poi una dozzina di
curiosi, poi il passaparola che scatta tra i fan. Qui il meraviglioso
documentario tratto dal loro ultimo concerto. 

Trentacinque anni dopo ci riprovano gli U2 ma obiettivamente è tutta
un’altra cosa.
 
1968, The Beatles, White Album.       1969, The Beatles Rooftop Concert.

---
[Architettando]


A proposito di semplicità...l’architetto Mies Van Der Rohe teorizzò per
primo il concetto di “Less is more” (il meno è il più). Si tratta di
un concetto legato all’architettura essenziale, volta ad esprimere i
caratteri primari di ogni elemento compositivo.

La ricerca del "più"  si identifica in Mies con il concetto di
"semplificazione", questo termine non identifica la mancanza di
complessità, ma il raggiungimento  di una maggiore chiarezza espressiva
attraverso armonia e proporzione tra le parti.

La semplificazione è sinonimo di "elementarità", un approccio
progettuale che non è raggiungibile eliminando soltanto gli elementi
superflui, ma piuttosto enfatizzando i caratteri di necessità
specifici di ogni elemento, e i loro rapporti. Questo discorso non
esclude la possibilità di una “ricchezza” e di una complessità
compositiva...purchè gli elementi progettati mantengano una propria
identità, riconoscibilità e siano in relazione tra loro.

Nel Padiglione tedesco progettato da Mies, in occasione della Mostra
Internazionale di Barcellona (1929), ogni elemento architettonico è
individuato precisamente nella sua posizione e dimensione, così come
la scelta dei materiali...esiste una regola univoca nell’organizzazione
dello spazio.

Ogni scelta compositiva è determinata in modo tale da  possedere un
grado di  necessità che coinvolge ogni elemento architettonico,
rendendo tutto essenziale. La parola d’ordine è semplificare.
Eliminare il superfluo per concentrarsi sull’essenziale...Mies non
lascia spazio a nessun'altra possibilità compositiva. II processo di
semplificazione è ottenuto tramite regole ben definite, in modo tale
da instaurare un preciso rapporto tra gli elementi...nulla sembra
poter essere tolto o aggiunto senza la perdita di significato
dell'opera.

  
1929, Padiglione di Barcellona.       1929, vista interna con scultura  
                                                       di Georg Kolbe.

Lo stesso discorso vale in Mies Van Der Rohe “designer”. Tra i tanti
oggetti di design la Barcelona Chair è la sintesi tra semplicità e
ricercatezza dei materiali. Due linee  curve incrociate in acciao
piatto cromato formano la struttura ad X della poltrona.

“La poltrona nacque dal fatto che la mostra sarebbe stata visitata
da Alfonso XIII, re di Spagna - spiegò l' architetto - l'ho quindi
disegnata per il riposo di un re”.

Una rivisitazione in chiave moderna della Sella Curulis dei magistrati
romani, progettata per ospitare nel Padiglione Tedesco di Barcellona
i reali di Spagna (un trono per i reali spagnoli).
  
500 a.C. Sella Curulis.                          1929, Barcelona Chair.

...per chi fosse interessato sulla rivista Casabella 684/685 è stato
pubblicato un articolo “La storia di un trono: l’archeologia della
poltrona Barcellona” di Wolf Tegethoff.

12 Risposte to “7.Semplicità”

  1. Erika & Nicolò Says:

    nome  (azienda, prodotto o servizio)
    lampada da tavolo “Touch me”

    link
    http://www.articolipubblicitari.it/articoli%5Ccucina_e_casa%5Cpiccoli_elettrodomestici%5Clampada_da_tavolo_touch_me_33412.asp

    cos’è?
    una lampada da tavolo, la cui accensione avviene tramite lo sfioramento della base in acciaio.

    cosa fa?
    è un oggetto che attraverso l’azione del tocco, si accende e varia di luminosità ad ogni tocco.

    perchè?  (come si intreccia con la lezione)
    l’accensione e spegnimento dell’oggetto è molto semplice, ancora più di azionare un bottone, basta un tocco.

    marketing?  (qual’è la strategia di vendita)
    la strategia della semplicità del tocco per il funzionamento di un oggetto (esempio iPod, iPhone, iPad )

    immagini
    http://www.articolipubblicitari.it/dettimage.asp?ipbcd=33412

  2. Giulio & Roberto Says:

    ome (azienda, prodotto o servizio)
    Seasons di Nao Tamura

    link
    http://nownao.com/#/what/milansalone/01_milansalone01/

    cos’è?
    Un set da tavola che reinterpreta il concetto di piatto e suggerisce una nuova formula per servire e consumare il cibo. A forma di foglie, leggere, morbide e vellutate al tatto, sono prodotte in silicone pertanto economiche e resistenti.

    cosa fa?
    Queste foglie possono passare dal forno alla lavastoviglie al frigorifero senza alcun problema. Possono inoltre avvolgere il cibo, proteggerlo e conservarlo.

    perchè? (come si intreccia con la lezione)
    L’intuizione è ispirata alla cultura giapponese e si traduce in un oggetto di semplice produzione e utilizzo. Lo strato di silicone viene estruso in diverse tonalità di verde e ciò permette varie configurazioni in tavola.

    marketing? (qual’è la strategia di vendita)
    Questo progetto ha ricevuto il primo premio al Salone Satellite 2010. Anche la soluzione espositiva parla un linguaggio semplice e immediato. Le foglie “magiche” sono sospese in un intreccio di fili trasparenti e non c’è altro a distrarre l’attenzione. Per finire, Nao è un’ottima grafic designer e il suo sito comunica un’alto livello di professionalità.

    immagini

    http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.spoon-tamago.com/wp-content/uploads/2010/04/seasons-by-nao-tamura-1.jpg&imgrefurl=http://www.spoon-tamago.com/2010/04/19/seasons-by-nao-tamura-wins-the-salone-satellite-award/&usg=__fRZnJdnirMVjEE6u2s6gCq3bSLE=&h=451&w=515&sz=40&hl=it&start=0&sig2=Frh9M4dYMKRSGNjiQBSB2w&zoom=1&tbnid=-9y3jlW6sLSoXM:&tbnh=147&tbnw=168&ei=iUQ3Ta3HCdDX4gbZufXDAg&prev=/images%3Fq%3Dseason%2Bnao%2Btamura%26um%3D1%26hl%3Dit%26client%3Dsafari%26sa%3DN%26rls%3Den%26biw%3D1436%26bih%3D768%26tbs%3Disch:1&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=340&vpy=81&dur=1092&hovh=210&hovw=240&tx=157&ty=88&oei=iUQ3Ta3HCdDX4gbZufXDAg&esq=1&page=1&ndsp=27&ved=1t:429,r:1,s:0

    http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.design42day.com/uploads/2010/04/Seasons-by-Nao-Tamura-1.jpg&imgrefurl=http://www.design42day.com/2010/04/seasons-by-nao-tamura/&usg=__-SaIYCQxQQ3FH0L65f43gpV0Pd4=&h=386&w=470&sz=18&hl=it&start=0&sig2=YplkZArT4Yxeud9gg2_bmA&zoom=1&tbnid=o4EQknol6CkgHM:&tbnh=148&tbnw=180&ei=iUQ3Ta3HCdDX4gbZufXDAg&prev=/images%3Fq%3Dseason%2Bnao%2Btamura%26um%3D1%26hl%3Dit%26client%3Dsafari%26sa%3DN%26rls%3Den%26biw%3D1436%26bih%3D768%26tbs%3Disch:1&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=771&vpy=92&dur=985&hovh=192&hovw=235&tx=153&ty=126&oei=iUQ3Ta3HCdDX4gbZufXDAg&esq=1&page=1&ndsp=27&ved=1t:429,r:3,s:0

    Roberto Pellin & Giulio Mannino

  3. Fabia De Gasperis,Luca Pecora Says:

    nome  (azienda, prodotto o servizio)
    Moka Bialetti

    link
    http://www.bialetti.it/

    cos’è?
    Caffettiera

    cosa fa?
    Permette di trasformare la macina di caffè in una miscela liquida.

    perchè?  (come si intreccia con la lezione)
    Tramite questo processo,semplificato,è possibile ottenere a casa la stessa miscela di caffè che si beve al bar.

    marketing?  (qual’è la strategia di vendita)
    Promuove e pubblicizza la caffettiera tramite mass media,luoghi comuni e slogan pubblicitari.

    immagini
    http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.worky.biz/wp-content/uploads/2010/04/bialetti_moka_zen.jpg&imgrefurl=http://www.worky.biz/3594/chiude-bialetti-cialde-mandano-in-fumo-la-moka.html&usg=__YPjI2KIgfVscgBvm_J0W4aj7l0g=&h=351&w=351&sz=11&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=ttGQXRgQ5P7bYM:&tbnh=150&tbnw=160&ei=0EVBTaC9MYKB5Aahv5X6Dw&prev=/images%3Fq%3Dmoka%2Bbialetti%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DN%26biw%3D1024%26bih%3D642%26tbs%3Disch:1&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=136&vpy=107&dur=67&hovh=225&hovw=225&tx=126&ty=151&oei=0EVBTaC9MYKB5Aahv5X6Dw&esq=1&page=1&ndsp=15&ved=1t:429,r:0,s:0
    google.stb.csi.stTbn()
    google.stb.csi.stTbn()

     

    Fabia De Gasperis, Luca Pecora
    (eventuale nome/logo gruppo)

  4. Matteo e Alexander Says:

    nome: SPIRALE

    link: http://www.achillecastiglioni.it/it/projects/id-16.html

    cos’è?: Posacenere in acciaio, all’interno c’è una molla per il sostegno delle sigarette

    cosa fa?: una boccia di acciaio accoglie sul bordo una molla a spirale di acciaio che trattiene la sigaretta,
    impedendole di cadere, ed è facilmente asportabile per la pulizia del contenitore.

    perchè?: Soluzione per un problema ricorrente, in chi affronti il tema del posacenere.

    marketing?: Semplice ma allo stesso tempo geniale.

    immagini: http://www.achillecastiglioni.it/it/projects/id-16.html

  5. Luca Dagliano Andrea De Montis Says:

    Nome: GlassHouse

    Link:
    http://designapplause.com/2010/glass-house-revisited/7908/
    http://web.dcp.ufl.edu/maze/pub/arch_humanity/3.1%20Architects/20thC%20Modernism/Philip%20Johnson/
    http://www.edilone.it/Philip-Johnson_progettisti_y_45.html

    Cosè?
    Capolavoro architettonico del 1949: la “Glass House” è una casa con una struttura costituita da lastre di vetro dello spessore di circa mezzo centimetro e sostenuta da pilastri di acciaio nero, senza mura interne

    Cosa fa?
    Johnson desiderava che la casa fosse una “terrazza panoramica” e il suo obiettivo era di creare un punto di osservazione privilegiato del paesaggio

    Perchè?
    Come nel padiglione tedesco di Mise Van Der Rohe la glass house progettata da JohnsonPhilip possiede grazie alla sua architettura,struttura,insieme alla scelta dei materiali un elemento architettonico semplice,senza nessun disturbo nella linearità della forma.La glass house la si può definire uno studio sul minimalismo architettonico.

  6. Erika & Nicolò Says:

    nome  (azienda, prodotto o servizio)
Interruttore della luca
    link
http://it.wikipedia.org/wiki/Interruttore

    cos’è?
L’interruttore è un dispositivo elettrico in grado di interrompere un circuito elettrico.
    Quando l’interruttore è configurato in modo da consentire il passaggio di corrente si definisce chiuso, quando invece il passaggio è interdetto si definisce aperto
    cosa fa?
Permette l’accensione e lo spegnimento della luce di una stanza, o lampada.
    perchè?  (come si intreccia con la lezione)
La semplicità sta nell’azione di spegnere/accendere la luce con un gesto.
    marketing?  (qual’è la strategia di vendita)
é da sempre usato per l’alimentazione luminosa delle zone chiuse abitate o pubbliche ed è quindi indispensabile.
    immagini
http://www.stta.it/ita/bookweb/image/foto/interruttore.jpg
    http://img413.imageshack.us/i/dscn0239ru6.jpg/

  7. alfonso de fabrizio e simone bosaglia Says:

    DEFINITIVO

    -LINK

    http://www.bicworld.com/

    -COS’è

    penna a sfera

    -COSA FA’

    consente la stesura di lunghi documenti assicurando una durate dell’inchiostro superiore a qualsiasi altra penna

    -PERCHè

    quest’ultima fu inventata da Laszlo Birò a budapest dove egli ebbe un’intuizione straordinaria. Stava guardando dei bambini giocare a biglie per strada. quando si accorse che le piccole sfere, passando per una pozzanghera, lasciavano poi una traccia regolare sul selciato.
Qualcosa si accese nella sua testa, una intuizione straordinaria, in grado di risolvere i problemi di tutti quelli che scrivendo, dovevano intingere il pennino nell’inchiostro.ma il prodotto di birò si inceppava troppo spesso e costava troppo…negli anni 40 negli usa una biro costava 10 dollari
così nel 49 marchel bich,industriale francese, comprò da Birò i brevetti e fece della penna a sfera un oggetto rivoluzionario mettendolo alla portata di tutti utilizzando la plastica per il corpo anzichè l’acciaio e impiegando un nuovo inchiostro liquido che aveva la funzione di lubrificare la piccola sfera di acciaio che prima si inceppava troppo

    -MARKETING

    iI prodotti BIC forniscono risposte semplici ai bisogni quotidiani. Nel creare il suo primo prodotto, la penna a sfera BIC ha scelto di andare dritto all’essenziale: creare qualcosa di semplice, ma affidabile, che faciliti qualcosa che tutti noi facciamo, che chiunque possa usare. Questa visione è l’essenza di ogni decisione presa relativa al marchio BIC.…. la classica frase: “prestami la tua penna a sfera” è stata sostituita nel linguaggio comune da: “prestami la tua bic” i prodotti BIC rendono più semplice la vita a l consumatore

    IMMAGINI

    http://www.google.it/imgres?imgurl=http://skommunication.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/47001/bic1.jpg&imgrefurl=http://skommunication.ilcannocchiale.it/%3FTAG%3Dadvertising&usg=__pKX0BhTL6ksAtrFjEpp3476YoTU=&h=680&w=480&sz=116&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=FvrZYO0cT0RswM:&tbnh=136&tbnw=96&ei=xi1qTY2yM5L04Qar1pziCQ&prev=/images%3Fq%3Dbic%26um%3D1%26hl%3Dit%26client%3Dfirefox-a%26rls%3Dorg.mozilla:it:official%26biw%3D960%26bih%3D445%26tbs%3Disch:10%2C224&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=735&vpy=4&dur=2651&hovh=267&hovw=189&tx=174&ty=150&oei=xi1qTY2yM5L04Qar1pziCQ&page=1&ndsp=10&ved=1t:429,r:9,s:0&biw=960&bih=445
    http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.ibelieveinadv.com/commons/bicshave.jpg&imgrefurl=http://www.ibelieveinadv.com/2008/04/bic-shave/&usg=__qPRugs7expwSD71yvcfH8rreryA=&h=842&w=1190&sz=244&hl=it&start=20&zoom=1&tbnid=Pd66-2ThFFz2mM:&tbnh=130&tbnw=199&ei=_y1qTZ2LKoit8QPrtY3yBw&prev=/images%3Fq%3Dbic%26um%3D1%26hl%3Dit%26client%3Dfirefox-a%26rls%3Dorg.mozilla:it:official%26biw%3D960%26bih%3D445%26tbs%3Disch:10%2C528&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=134&vpy=165&dur=4189&hovh=189&hovw=267&tx=173&ty=166&oei=-C1qTdTBL5L34Aac6ezhCQ&page=3&ndsp=11&ved=1t:429,r:0,s:20&biw=960&bih=445
    http://www.google.it/imgres?imgurl=http://it.bicworld.com/it/images/stories/news/big/iphone_bic_imagery.jpg&imgrefurl=http://it.bicworld.com/it/image-others-asc/123-bic-iphone-application.html&usg=__jBp7EiVwRuKseQpUl_f2qUtWQU0=&h=900&w=505&sz=39&hl=it&start=80&zoom=1&tbnid=yNwi7WDXSjPB1M:&tbnh=135&tbnw=60&ei=ei5qTfDbCYqt8APi-s2_BQ&prev=/images%3Fq%3Dbic%26um%3D1%26hl%3Dit%26client%3Dfirefox-a%26rls%3Dorg.mozilla:it:official%26biw%3D960%26bih%3D445%26tbs%3Disch:10%2C2573&um=1&itbs=1&iact=rc&dur=310&oei=-C1qTdTBL5L34Aac6ezhCQ&page=9&ndsp=10&ved=1t:429,r:1,s:80&tx=46&ty=79&biw=960&bih=445

  8. Luigi e Andrea Says:

    Nome: Gillette

    Link: http://www.gillette.com/it-IT/

    Cos’è: Global Gillette è un’unità commerciale di Procter & Gamble. È il successore di Gillette Company, che fu fondato da King Camp Gillette nel 1901. Ha sede a Boston nel Massachusetts (USA).

    Cosa fa: produce rasoi di sicurezza e commercializza accessori relativi (creme – dopobarba)

    Perchè: è la prima casa specializzata in rasoi ad aver messo in commercio un prodotto “usa e getta” costruito in una base di plastica con due lame per il taglio.

    Marketing: il design semplice e il costo molto accessibile sono stati i punti di forza di questa casa nel commercio di rasoi “usa e getta”.
    Esempio: il Rasoio Gillette Blue II Usa e Getta 5 pezzi ha un prezzo di 2.90 €

    Link: simpatica pubblicità rasoio 1980

  9. Barbara Palmitesta Jawad Perucchini Says:

    nome
    rasoio da barba usa e getta
    link
    google/cerca/rasoio da barba
    cos’è?
    strumento utilizzato dagli uomini per tagliare e accorciare la barba.
    cosa fa?
    Esistono diversi tipi di rasoi: Rigenerabili, la lama va ripristinata, tramite un trattamento, quest’operazione era eseguibile con i vecchi rasoi, i quali ora sono usati solo dai barbieri, ma sono stati ripresentati con lama monouso, per motivi igienico-sanitari
    A cartucce, il rasoio deve essere ricaricato con una lama nuova, una volta che questa perde il tagliente
    Usa e getta, il rasoio va gettato con la lama, una volta che questa perde il tagliente
    perchè?
    Il rasoio da barba si intreccia con la lezione perchè nella storia ha seguito un processo evolutivo che lo ha portato a semplificarsi sempre di più nel tempo, passando dalla semplice lama nuda al rasoio a serramanico e via dicendo, fino ad arrivare a quello usa e getta.
    marketing?
    Il rasoio da barba usa e getta è un oggetto semplicissimo, che si usa un certo numero di volte e poi si getta una volta che ha perso il tagliere, è facile da maneggiare, è facilmente reperibile, è facile da usare, i rischi di tagliarsi sono ridotti al minimo a meno che non ci sia poca praticità nell’utilizzo dello strumento.
    immagini


  10. Erika e Nicolò Says:

    nome (azienda, prodotto o servizio)

    Interruttore della luce

    link

    http://it.wikipedia.org/wiki/Interruttore

    cos’è?
    L’interruttore è un dispositivo elettrico in grado di interrompere un circuito elettrico.
    Quando l’interruttore è configurato in modo da consentire il passaggio di corrente si definisce chiuso, quando invece il passaggio è interdetto si definisce aperto.

    cosa fa?

    Permette l’accensione e lo spegnimento della luce di una stanza, o lampada.

    perchè? (come si intreccia con la lezione)

    La semplicità sta nell’azione di spegnere/accendere la luce con un gesto.

    marketing? (qual’è la strategia di vendita)

    L’interruttore é da sempre usato per l’alimentazione luminosa delle zone chiuse abitate o pubbliche ed è quindi indispensabile.

    immagini


    http://img413.imageshack.us/i/dscn0239ru6.jpg/

    Erika Cubranich e Nicolò Costanzo

  11. Paola De Marini Says:

    Nome
    Moleskine

    Link
    http://store.moleskine.com/?gclid=CK6jhMmRsacCFUe_zAodk1vnBQ

    Cos’è?
    Moleskine® è una marca che identifica una famiglia di oggetti nomadi: taccuini, agende, quaderni, borse, strumenti per scrivere, oggetti per leggere, dedicati alla nostra identità mobile. Strumenti agili ed essenziali che accompagnano il quotidiano e lo straordinario, diventando parte integrante della personalità di ciascuno.

    Cosa fa’?
    Moleskine nasce come marca nel 1997, riproducendo il leggendario taccuino degli artisti e intellettuali degli ultimi due secoli, da Vincent Van Gogh a Pablo Picasso, da Ernest Hemingway a Bruce Chatwin: compagno di viaggio tascabile e fidato, l’anonimo taccuino nero aveva custodito schizzi, appunti, storie e suggestioni prima che diventassero immagini famose o pagine di libri amati.

    Perchè?
    La semplicità dell’oggetto e la sua storia lasciano all’acquirente del semplice taccuino la sensazione di poter raccogliere al suo interno “grandi opere”, sentirsi artisti. l’essenzialità dell’oggetto comunica l’idea che tutto l’interesse sia al suo interno, e non alle futili decorazioni.

    Immagini

  12. Jlenia Coco Says:

    nome
    LEGO

    link
    http://www.lego.com/it-it/

    cos’è?
    Lego è un produttore di giocattoli danese, noto internazionalmente per la sua linea di mattoncini assemblabili.

    cosa fa?
    Produce giochi per bambini, nello specifico “mattoncini” tra cui a serie Duplo, dedicata ai più piccoli, dai mattoncini più grandi (quindi non ingeribili) e più facilmente incastrabili, e la serie Technic rivolta ai più grandi, dalla gran quantità di pezzi meccanici, ingranaggi, motori, e perfino programmabile.

    perché?
    Perchè è l’emblema della semplicità ma non smette mai di divertire.

    marketing (qual’è la strategia di vendita)
    Data la loro semplicità i mattoncini lego sono stati negli anni più volte rivisitati, e utilizzati in mille modi. La lista comprende anche Guinness dei primati per il castello di mattoncini più grande, le linee a figure umane ispirate alle saghe come Guerre Stellari e Harry Potter, e una linea di videogiochi e film che vede il famoso mattoncino in movimento. Tutti questi input mediatici hanno contribuito a rendere il mattonino Lego un must, ma la sua semplicità è ciò che lo rende unico.

    immagini
    http://www.google.it/imgres?imgurl=http://ilparadisodelnerd.files.wordpress.com/2010/07/lego1.jpg&imgrefurl=http://ilparadisodelnerd.wordpress.com/&usg=__8S3vSLslSQKIlcFkIfn72LoD-aQ=&h=414&w=396&sz=36&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=RjHZc1jHhsVAQM:&tbnh=158&tbnw=151&ei=LXRvTY3jOcvHswbl1bD-Dg&prev=/images%3Fq%3Dlego%26um%3D1%26hl%3Dit%26client%3Dsafari%26sa%3DN%26rls%3Den%26biw%3D1260%26bih%3D610%26tbs%3Disch:1&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=141&vpy=250&dur=174&hovh=230&hovw=220&tx=186&ty=84&oei=-HNvTc29HYzMtAamv_nxBw&page=1&ndsp=16&ved=1t:429,r:5,s:0

    http://www.google.it/imgres?imgurl=http://gianlucasalvatori.nova100.ilsole24ore.com/images/2007/10/29/lego.jpg&imgrefurl=http://gianlucasalvatori.nova100.ilsole24ore.com/2007/10/oggi-la-notizia.html&usg=__8iaIvQq1bf_XABtFn9I-glv7Lo8=&h=577&w=500&sz=15&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=Os2eyYLltzCQ0M:&tbnh=158&tbnw=137&ei=LXRvTY3jOcvHswbl1bD-Dg&prev=/images%3Fq%3Dlego%26um%3D1%26hl%3Dit%26client%3Dsafari%26sa%3DN%26rls%3Den%26biw%3D1260%26bih%3D610%26tbs%3Disch:1&um=1&itbs=1&iact=rc&dur=386&oei=-HNvTc29HYzMtAamv_nxBw&page=1&ndsp=16&ved=1t:429,r:7,s:0&tx=62&ty=65

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